Seveso

La storia del fiume Seveso

Il Seveso è un fiume italiano lungo 52 chilometri il cui corso si sviluppa interamente nelle provincie di Como, Monza e Brianza e Milano, in Lombardia.

Il Seveso nasce a Cavallasca, presso il comune di San Fermo della Battaglia, sul Monte Sasso, in provincia di Como, in prossimità della frontiera svizzera, a quota 490 m. Ha una lunghezza di 52 chilometri e scorre coperto da Bresso alla confluenza con il Naviglio della Martesana a Milano, per quasi 9 chilometri; in questo tratto riceve il torrente Molia.

Le sorgenti del Seveso, nel Parco Spina Verde di Como, sono state “monumentalizzate”: attorno alla fonte principale, che butta acqua purissima, è stato eretto un piccolo bastione in ceppo, il tipico conglomerato roccioso delle valli prealpine lombarde, e la fonte è protetta da una grata.

La parte più settentrionale (porzione montana) del Seveso è caratterizzata da pendenze piuttosto rilevanti e da un numero elevato di piccolissimi affluenti non sempre “bagnati”. Scorre rapido tra pareti rocciose in una valle morenica scavata dal ritirarsi dei ghiacciai dopo l’ultima glaciazione. Questo tratto, caratterizzato da un ambiente naturale ben conservato anche per la scarsa pressione abitativa, si conclude alla confluenza del fosso Lusèrt, prima di Fino Mornasco.

Il tratto centrale del torrente (porzione collinare) è più serpeggiante, con pendenze meno accentuate ed è qui che riceve i suoi non numerosi affluenti: in sponda sinistra il rio Rossola, il rio Acquanegra e i torrenti Sant’Antonio, Serenza e Certesa; quest’ultimo, il più significativo, è a sua volta lungo venti chilometri con un bacino di 62 chilometri quadrati. In sponda destra riceve il solo torrente Comasinella.

Nel tratto finale il fiume scorre con pendenze quasi nulle e sempre in alveo artificiale. Storicamente, invece, era in questo punto che il fiume scorreva praticamente al livello del piano di campagna e le sue acque, in caso di piena, avevano l’opportunità di divagare nel piano circostante.

A Palazzolo Milanese, la parte più settentrionale delle sette frazioni di Paderno Dugnano, dal Seveso esce il Canale Scolmatore di Nord Ovest, progettato nel 1954 e terminato nel 1980: con la sua portata di trenta metri cubi al secondo, doveva essere in grado di scongiurare le esondazioni del Seveso a Milano, ma si è rivelato insufficiente. Già nel 1982 se ne progettò il raddoppio della portata, ma i relativi lavori non sono andati oltre il primo lotto, ultimato nell’ottobre del 2004.

Geograficamente, sarebbe più corretto definire il Seveso come torrente, ma il corso d’acqua ha perso da tempo il suo carattere torrentizio a causa del costante apporto di acque provenienti dal collettamento e dalla depurazione.


Esondazione del fiume Seveso – 8 luglio 2014
Ricognizione del fabbisogno per gli interventi sul patrimonio privato e per le attività economiche e produttive.

Avviso pubblico – Ricognizione del fabbisogno per gli interventi sul patrimonio privato e per le attività economiche e produttive

A seguito dell’esondazione del fiume Seveso del 08.07.2014 la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Protezione Civile, ha emesso Ordinanza n. 208 del 28.11.14 avente ad oggetto “Primi interventi urgenti di Protezione Civile conseguenti alle eccezionali avversità atmosferiche verificatesi nel periodo 7 luglio al 31 agosto 2014 nel territorio della Regione Lombardia”.

Gli artt. 7 e 8 della suddetta ordinanza prevedono che potranno essere riconosciuti finanziamenti ai cittadini che hanno subito danni connessi all’esondazione del fiume Seveso, solo nei seguenti casi:

Patrimonio privato (stralcio dell’art. 7)

Interventi strutturali di ripristino degli edifici privati, ivi compresi gli edifici vincolati, classificati in base alle differenti destinazioni d’uso, conformi alle disposizioni previste dalla normativa urbanistica, di pianificazione territoriale e di settore ed edilizia, danneggiati o dichiarati inagibili e per i quali sia rinvenibile il nesso di casualità tra i danni subiti e l’evento, e comunque per i danni limitati a quelle parti strettamente connesse con la fruibilità dell’opera (elementi strutturali e parti comuni, coperture, impianti, infissi, finiture).

Attività economiche e produttive (stralcio dell’art. 8)

  • Danni delle strutture, degli impianti, dei macchinari, danneggiati e per i quali sia rinvenibile il nesso di casualità tra i danni subiti e l’evento.
  • Prezzo di acquisto di scorte di materie prime, semilavorazioni e prodotti finiti, danneggiati o distrutti a causa degli eventi eccezionali e non più utilizzabili.

I cittadini interessati, potranno autocertificare la stima del danno subito (allegando documentazione comprovante il danno subito, come ad es. fatture e preventivi di spesa, indagini di mercato, etc…), compilando la scheda B (Patrimonio privato) o la scheda C (Attività economiche e produttive), allegate in fondo alla pagina. Tali schede dovranno essere presentate all’Ufficio Protocollo del Comune entro e non oltre le ore 17.45 del giorno 10 febbraio 2015.

L’autocertificazione presentata dovrà essere confermata successivamente, nel caso di esito positivo dell’istruttoria di accesso all’eventuale contributo (a cura del Dipartimento della Protezione Civile), con una perizia asseverata, dalla quale risulti il nesso di causalità tra il danno accertato e l’evento per un importo non superiore a quello indicato nell’autocertificazione, redatta da un professionista esperto in materia, iscritto al relativo albo professionale.

Si precisa che la richiesta di risarcimento del danno verrà valutata dal Dipartimento della Protezione Civile e pertanto non vi è alcuna certezza né sull’effettivo accoglimento della richiesta, né sulle somme previste.

Precisazioni :

  • tali schede annullano e sostituiscono le schede presentate nel mese di luglio, che avevano avuto il solo scopo di formulare una stima sommaria dei danni subiti.
  • in caso di immobili locati o detenuti ad altro titolo, in prima istanza si potrà accettare anche la segnalazione effettuata dal conduttore o beneficiario.
  • in caso di condomini le singole segnalazioni, unitamente a quella eventuale relativa alle parti comuni, sono raccolte dall’Amministratore condominiale ed inviate da questi al Comune in un unico fascicolo, corredato da una nota di sintesi sul numero delle unità immobiliari destinate ad abitazione principale e sul fabbisogno necessario per l’intervento di ripristino, ivi compreso quello relativo agli interventi sugli elementi strutturali e sulle parti comuni dell’edificio.

L’autocertificazione potrà essere presentata nei seguenti modi:

  • a mano direttamente all’Ufficio Protocollo nei giorni e orari di apertura al pubblico (da lunedì a venerdì dalle ore 8.15 alle ore 12.30- lunedì, martedì e giovedì anche dalle ore 16.45 alle ore 17.45 – sabato dalle ore 8.15 alle ore 12.15)
  • via fax al numero 02.91004 406
  • via pec all’indirizzo comune.paderno-dugnano@pec.regione.lombardia.it

Da scaricare: