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15/12/2005

DEMOGRAFIA


La conoscenza delle dinamiche demografiche è stata una base fondamentale per le scelte operate in sede di messa a punto del nuovo Piano Regolatore Generale.
Rispetto al resto dei Comuni del Nord Italia Paderno Dugnano ha una popolazione ancora relativamente giovane, il che è dovuto alla caratteristica di attrattiva che ha sempre esercitato per le giovani coppie provenienti dal capoluogo.
Oggi la densità di abitanti della città è di 3.124 persone per chilometro quadrato.
Gli anni dell’immigrazione dal sud Italia sono stati quelli che storicamente hanno segnato una svolta nella situazione demografica della nostra città.
La popolazione cresce dai 15.000 del 1951, negli anni '80 sono già 39.153 e all’inizio degli anni Novanta siamo a quota 43.882.
L’ultima rilevazione registra 45.000 persone.

Nonostante la premessa anche a Paderno la popolazione anziana è in aumento, a fronte di un’evidente riduzione di quella scolastica.
Ciò si traduce in una riduzione del fabbisogno di nuove sedi scolastiche a fronte di un incremento di attrezzature sociali adatte a soddisfare le esigenze di una popolazione in età matura e anziana numericamente in crescita.
La popolazione che presenta la struttura più giovane è quella del Villaggio Ambrosiano, mentre quella caratterizzata da una minore presenza di bambini e di giovani, oltre che dalla più elevata presenza di anziani, è Dugnano.
Anche a Palazzolo la popolazione presenta caratteristiche di spiccata senilità (con pochi bambini e molti anziani), seguita da Paderno dove la situazione è solo lievemente diversa. A Incirano e a Calderara c’è la percentuale più elevata di popolazione in età compresa fra i 14 e i 64 anni, con una più bassa percentuale di anziani. A Cassina Amata, a una relativamente elevata presenza di bambini fa fronte una percentuale di popolazione compresa fra i 14 e i 64 anni che si attesta su valori medi, così come accade per gli ultrasessantacinquenni di Cassina.
In termini urbanistici il nuovo Piano Regolatore presenta tuttavia un contenimento delle previsioni di crescita edilizia partendo dalla seguente situazione: mentre nel 1961 c’erano 0,61 stanze per abitante e nel 1971 ce n’erano 0,85, oggi siamo a quota 1,4.
Contemporaneamente sono raddoppiati i nuclei famigliari composti da una sola persona e sono calati parecchio quelli composti da quattro o più persone.